CANTO ALLE VITE INFINITE | ELENA BUCCI

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Teatro

Ore 20:30 | Teatro Sybaris

ELENA BUCCI

CANTO ALLE VITE INFINITE – Prima Nazionale

drammaturgia, regia e interpretazione di Elena Bucci

luci Loredana Oddone

registrazioni, drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti

assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri

scene Nomadea

costumi Marta Benini

grazie a Marco Sgrosso

produzione Le belle bandiere

con il sostegno di Regione Emilia-Romagna, Comune e Teatro Comunale di Russi

grazie per le musiche a Marco Sgrosso e a Christian Ravaglioli

 

 

I miei quaderni, il computer, la mia memoria sono affollati di ritratti di persone che mi guardano e chiedono di essere raccontate. Nel corso dei miei viaggi, durante le repliche, quando cammino per strada, non riesco ad esimermi dall’osservare. Cado dentro le vite degli altri fino a perdere me stessa e per uscirne devo scuotermi come da un sogno. Come accadde molti anni fa, quando scrissi lo spettacolo ‘Autobiografie di ignoti’, ambientato in un bar che somiglia a una nave in partenza per nuovi mondi, all’improvviso mi accorgo di avere accumulato un piccolo patrimonio di drammaturgie che si vanno quasi costruendo da sé. Quando Laura Palmieri mi ha chiesto di registrare in diretta per Radio 3 ‘Autobiografie di ignoti’, nella mitica Sala A di Via Asiago 10, ho scoperto che un bel gruppo di creature si era installato nella mia memoria e voleva affacciarsi al teatro. Ho capito che era il momento di prendermi uno spazio di creazione come quello che mi portò a creare quello spettacolo, che nella sua lunga vita mi ha portato tante appassionate adesioni. Ora le facce, le voci, le vite diventano imperiose e mi chiedono di essere raccontate, vissute, trasformate. Infatti tutto quello che osservo non viene mai restituito come mimesi della realtà, ma le vite si incrociano, si mescolano, così come i volti, gli sguardi, i timbri vocali, il modo di muoversi. La realtà si trasforma in un mondo inventato dove trovano spazio i conflitti di potere, lo scarto tra vocazione e costrizione ad un lavoro non desiderato, gli strazi d’amore, i sogni, le passioni perseguite con tenacia che diventano reali, le vie verso la saggezza o la follia, le ingiustizie e i riscatti, la paura e il coraggio. Come se tutto questo non bastasse, aumenta l’entropia del disegno drammaturgico l’esistenza di un mio archivio audio video di ritratti: un fabbro novantenne che lascia mestiere e bottega senza avere trovato un apprendista, una bambina che non si rassegna a crescere, donne in cerca di identità, uomini dal destino speciale, e frammenti di vite che chiameremmo normali se non ci accorgessimo subito, guardandole da vicino, che normale nessuno lo è, per fortuna, ma meravigliosamente eccezionale, sghembo, storto, sovversivo, nel bene e nel male. Il mio corpo diventa strumento, si allarga e si stringe, diventa di uomo, donna, bambino, invecchia, ringiovanisce. 

Osservo attraverso il teatro il mondo disorientato che mi circonda, i diritti umani che saltano, le guerre che ci inseguono sempre più da vicino, i luoghi del potere abitati da creature che somigliano a bambini lasciati soli, la ricchezza sfrenata di alcuni a prezzo della miseria di molti. Crescono le domande, si moltiplicano le visioni, le vite si fanno infinite, sia nel numero che nella loro permanenza nella mia memoria. Racconto storie piccole ma alludo alla storia grande che ci assale e che di esse è intessuta. Affido al teatro e alle arti, oggi più che mai, il compito di raccontare il presente illuminando i suoi legami con il passato e lanciando luminose visioni del futuro. Qualsiasi cosa accada, siamo la fabbrica dei sogni che potrebbero diventare reali. Raccontando quello che vedo, trasformato dalla mia immaginazione, spero di lasciare intravedere anche quello che ora non so vedere. Attraverso quello che conosco, spero di evocare il mistero di tutte le storie che non conosco, piccole e grandi, che mi arrivano in un sussurro, ancora incomprensibile ma potente, da quel coro di umanità alla quale la voce non si dà mai. Canto alle vite infinite.

 

 

 

Elena Bucci è attrice, autrice, regista. Si forma con Leo de Berardinis, fonda e guida con Marco Sgrosso la compagnia Le belle bandiere. Dirige e interpreta testi classici e contemporanei, scrive drammaturgie originali spesso in musica, crea progetti dove dialogano artisti di diverse discipline e riapre al pubblico spazi della memoria, luoghi d’arte e teatri. Fra i riconoscimenti: Premio Ubu per le interpretazioni di sue drammaturgie e regie, Premio Ubu per il lavoro con Claudio Morganti, Premio Duse, Premio Hystrio – ANCT Associazione Nazionale Critici Teatrali, Premio ERF alla Carriera, Premio Hystrio Altre Muse, Premio Le Maschere del Teatro, Premio Viviani. Collabora con artisti, musicisti, scrittori, danzatori, studiosi. Lavora per il cinema d’autore e scrive e interpreta testi per radio e televisione. Ha collaborazioni artistiche continuative con teatri nazionali, festival, compagnie, teatri di tradizione e innovazione, in Italia e all’estero. Si occupa di alta formazione presso università e accademie e ha pubblicato su volumi e riviste.

Elena Bucci

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Event Detail

30 Maggio 2023 20:30
30 Maggio 2023 22:00