
Teatro | Calabria Showcase
Ore 21:30 | Teatro Sybaris
MANA CHUMA TEATRO
F-AIDA (75’)
testo e regia di Salvatore Arena e Massimo Barilla
con Salvatore Arena
musiche originali e sound design Luigi Polimeni
scene Aldo Zucco
disegno luci Luigi Biondi
regista assistente Mariano Nieddu
assistente alla regia Ylenia Zindato
realizzazione madonna Grazia Bono e Caterina Morano
equipe tecnica di scenografia Gianclaudio Attanasio, Roberto Attanasio e Mariapaola Chillemi
tecnico luci Francesco Sequenzia
coordinamento comunicazione e promozione Elizabeth Grech
comunicazione integrata Rosario Di Benedetto / CSAV
Calabria, anni 80. In un seminterrato Rocco-Aìda si confronta con il corpo del padre morto, in un narrare che è il non detto di una vita in un’ora sola. Con il meccanismo di una tragedia greca, si dipana un racconto di guerre fratricide tra famiglie, che inizia con il suicidio di Aìda, prima che il veleno faccia effetto. Comincia la risacca dolorosa del suo dire con la chiusura in un sacco del corpo del padre, da lei ucciso per aver tolto la vita all’uomo che ama. Il racconto è temperato da un linguaggio alto, altro, quasi shakespeariano, che cede al dialetto solo nei momenti di preghiera o di bestemmia. Un’ora di storia raccontata con il ritmo di chi non ha tempo, che si conclude con la morte di tutti. Tutto si consuma ai piedi di una madonna che piange per una figlia amata, per un mondo che si divora da solo e che non conosce sole. Piange la madonna sorride Aìda. La luce scompare dalla gabbia. E rimane solo il rosso delle lacrime.
Salvatore Arena nasce in Calabria nel 1965. Studia tra Barcellona e Messina, vive a Reggio Emilia. Siciliano di origine, emiliano d’adozione. Attore regista e drammaturgo ha collaborato con artisti come Marco Baliani, Letizia Quintavalla, Scimone e Sframeli. Dal 2002 codirige Mana Chuma Teatro, sviluppando con Massimo Barilla un percorso di ricerca tra forme altre di narrazione e nuova drammaturgia. Scrive con M. Barilla e dirige Spine spettacolo finalista Premio Ustica 2003. Scrive il testo Longa è a jurnata con il quale è finalista al Premio Riccione nel 2005. Come attore vince con Per la strada il Premio Eolo nel 2006 migliore spettacolo italiano per l’infanzia. Come attore vince nel 2009 il Premio Ubu con Pali come migliore novità teatrale italiana. Scrive e dirige La cisterna con Massimo Zaccaria, spettacolo finalista al Premio Ustica 2009.
Massimo Barilla (Reggio Calabria, 1972), è drammaturgo, poeta, sceneggiatore e regista, già direttore del Teatro Siracusa di Reggio Calabria; è responsabile dell’area culturale della Fondazione Horcynus Orca di Messina e dirige Mana Chuma Teatro (Premio della critica 2019), per la quale ha scritto e diretto, tra l’altro, Spine (2003); Di terra e di sangue (2005);’70voltesud (2007); Come un granello di sabbia /Giuseppe Gulotta, storia di un innocente (2016); F-Aìda (2019). Per il cinema ha scritto e diretto il film 26 settembre 1970 / il cielo limpido, ed è autore di soggetto e sceneggiatura del lungometraggio Primula Rossa (2019). Ha pubblicato: Ossa di crita (Mesogea – 2020), raccolta di poesie in dialetto reggino; il racconto Tre ombre piccole davanti al mare in AAVV Dentro più dentro dove il mare è mare (Historica – 2021); ampi estratti di due sue drammaturgie in 1990-2020. Le théâtre italien en résistance (edition theatrales – Francia 2020). Ha tradotto dal maltese con l’autrice e con Virginia Monteforte il volume di poesie di Elizabeth Grech, Terre sospese (Capire edizioni – 2019). Ha rappresentato l’Italia al Malta Mediterranean Literature Festival 2018.
Foto in copertina di Marco Costantino
CALABRIA SHOW CASE
TEATHERE
Time 10pm / Teatro Sybaris
MANA CHUMA TEATRO
F-AIDA (75’)
text and direction by Salvatore Arena and Massimo Barilla
with Salvatore Arena
original music and sound design Luigi Polimeni
scenes Aldo Zucco
lighting design Luigi Biondi
assistant director Mariano Nieddu
assistant director Ylenia Zindato
made by Madonna Grazia Bono and Caterina Morano
technical set design team Gianclaudio Attanasio, Roberto Attanasio and Mariapaola Chillemi
lighting technician Francesco Sequenzia
communication coordination and promotion Elizabeth Grech
integrated communication Rosario Di Benedetto / CSAV
Calabria, 1980s. In a basement, Rocco-Aìda confronts the body of his dead father, in a narrative that is the unspoken of a life in a single hour. With the mechanism of a Greek tragedy, a tale of fratricidal wars between families unfolds, which begins with Aìda’s suicide, before the poison takes effect. The painful undertow of saying about her begins with the closure of her in a sack in the body of her father, whom she killed for taking the life of the man she loves. The story is tempered by a high language, other, almost Shakespearean, which yields to the dialect only in moments of prayer or blasphemy. An hour of history told at the pace of those who have no time, which ends with the death of all. Everything is consumed at the feet of a Madonna crying for a beloved daughter, for a world that devours itself and knows no sun. The Madonna cries and Aìda smiles. The light disappears from the cage. And only the red of the tears remains.
Salvatore Arena was born in Calabria in 1965. He studies between Barcelona and Messina, and lives in Reggio Emilia. Sicilian by origin, Emilian by adoption. Actor, director and playwriter, he has collaborated with artists such as Marco Baliani, Letizia Quintavalla, Scimone and Sframeli. Since 2002 he has co-directed Mana Chuma Teatro, developing with Massimo Barilla a research path between other forms of narration and new dramaturgy. He writes with M. Barilla and directs “Spine” spectacle finalist Ustica Prize 2003. He writes the text “Longa è a jurnata” with whom he is a finalist at the Riccione Prize in 2005. As an actor, he wins the Eolo Prize in 2006 for the best Italian show for childhood, “Per la strada”. He also won the Ubu Prize in 2009 with “Pali” as the best Italian theatrical novelty. He writes and directs La cisterna with Massimo Zaccaria, finalist show at the 2009 Ustica Award.
Massimo Barilla (Reggio Calabria, 1972), is a playwriter, poet, screenwriter and director, former director of the Teatro Siracusa in Reggio Calabria; he is responsible for the cultural area of the Fondazione Horcynus Orca in Messina and directs Mana Chuma Teatro (Critics Award 2019), for which he wrote and directed, among other things, “Spine” (2003); “Di terra e di sangue” (2005); ’70voltesud (2007); “Come un granello di sabbia / Giuseppe Gulotta, storia di un innocente” (2016); F-Aìda (2019). For the cinema, he wrote and directed the film “26 Settembre 1970 / il cielo limpido” and is the author of the story and screenplay of the feature film “Primula Rossa” (2019). He has published: “Ossa di crita” (Mesogea – 2020), a collection of poems in the Reggio dialect; the story “Tre ombre piccole davanti al mare” in AAVV “Dentro più dentro dove il mare e’ mare” (Historica – 2021); extensive excerpts from two dramaturgies of him in 1990-2020. “Le théâtre italien en resistance” (edition theatrales – France 2020). He translated from Maltese with the author and with Virginia Monteforte the volume of poems by Elizabeth Grech, “Terre sospese” (Capire edizioni – 2019). He represented Italy at the Malta Mediterranean Literature Festival 2018.
Cover photo by di Marco Costantino